Così iniziai qualche paginetta con testi piccolissimi e disegni buttati giù di getto. Il risultato mi parve buono e continuai il lavoro fino a produrre un piccolo pamphlet di circa 20 pagine, che poi scansionai per proporlo eventualmente per una pubblicazione. In realtà inizialmente avevo semplicemente voglia di aggiungere testi alle mie opere, non avevo pensato quindi ad un libro. La redazione del pamphlet tuttavia mi spronò a cercare un editore interessato e tramite il giornalista Camillo Langone quelle 20 paginette furono viste da Elisabetta Sgarbi.
Si arrivò così a “La sindrome del pallone”, un testo più voluminoso di circa 145 pagine, edito da La Nave di Teseo. Il lavoro di sviluppo è stato portato avanti tra ottobre 2019 e marzo 2020. Proprio quando arrivò la pandemia terminai gli ultimi disegni e copia i testi a mano, ma il covid fece spostare tutto di un anno, facendo slittare l’uscita del libro al luglio 2021.
L’opera si compone di 11 capitoli, nei quali viene analizzata la malattia del calcio, generata da un vero e proprio batterio, il bacillus calcisticus, che si ancora ai tessuti cerebrali e si diffonde poi col sangue in tutto il corpo.
La malattia si manifesta in diverse forme, attive, passive, leggere e gravi.
L’intera dissertazione pseudoscientifica è disseminata di illustrazioni (circa 200), che vanno dal macabro al surreale, passando per il disegno anatomico e naturalistico. Sono presenti erbari ispirati al mondo del pallone e una squadra di calcio costituita da animali.
Quasi tutti i disegni, le cui dimensioni originali sono praticamente identiche a quelle della pubblicazione finale, sono realizzati tramite pennini dalle punte molto fini, su carta ingres color crema; solo alcune illustrazioni a colori sono eseguite ad acquerello.