Nell’ambito della mia ricerca sugli artisti fiamminghi non potevo sfuggire al grande fascino delle incisioni di Rembrandt.
Tra le tantissime che amo, ho scelto di partire dalla “grande sposa ebrea” del 1635 per realizzare un’allegoria dell’ “Intellighenzia”.
La sposa ebrea si trasforma in una pecora nel pannello di destra, mentre i due pannelli centrale e di sinistra sono di mia invenzione, ma di natura simile; al centro uno struzzo suona un piccolo pianoforte, a sinistra una gallina tiene in mano una pergamena.
Pecora, gallina e struzzo in genere non vengono associati ad una particolare intelligenza, ma si tratta di convenzioni umane, in quanto probabilmente non hanno né più né meno, da questo punto di vista, rispetto ad altri animali.
Marcello Carrà
Terminata questa prima opera, ho realizzato altri piccoli trittici incentrati su temi disparati, continuando ad assegnare ironicamente i titoli in contrasto con i soggetti effigiati.
Il trittico della conversazione rappresenta tre metamorfosi in animali che in realtà non emettono suoni particolari, quali il camaleonte, il pesce siluro e, a causa della conformazione del suo collo, la giraffa.
Nel trittico dei giorni felici alcuni personaggi sono trasformati in animali inquietanti, mentre nel pannello centrale un polipo si avventa su una testa tramutata in una sogliola, il tutto a creare un’atmosfera tutto tranne che spensierata.
Nel trittico del buon augurio sono protagonisti invece tre uccelli generalmente associati a cattivi auspici, quali il corvo, l’upupa e l’avvoltoio, mentre tre animali ridicolizzati animano il trittico della bellezza.
Per ultimi ho realizzato due trittici dedicati al Nuovo Mondo, in cui ho rappresentato alcune creature tipiche e rappresentative degli Stati Uniti (mucca, tacchino e bisonte) e del Canada (castoro, alce e salmone).