Sono partito dal mio piccolo pupazzo Ernestino, che i miei mi acquistarono quando, nel 1979, avevo 3 anni e che poi è sempre stato con me, prima come compagno di dormite, poi come osservatore del mio fare quotidiano.
L’ho disegnato in formato maxi per rendergli omaggio, per quel suo sguardo tenero e per quelle tante ore di compagnia che mi ha dedicato.
Marcello Carrà
Ma non esistono soltanto i pupazzi di tessuto e gommapiuma come Ernestino.
A volte sono i mass media, la satira e la società a ridurre certi personaggi a veri pupazzi mediatici.
Pensando ad una serie più ampia, ho iniziato con Matteo Salvini, Bruno Vespa e Cristiano Ronaldo, tre figure che a vari livelli sono spesso al centro delle cronache, politiche e sportive.
Godono sicuramente della loro popolarità, ma allo stesso tempo ne sono vittime e succubi.
In questo senso sono pupazzi: sono modelli, ma contemporaneamente possono diventare zimbello, riassumono in sé quindi la polarità che accompagna qualsiasi personaggio di fama.