Dopo aver realizzato tante opere di tipo figurativo, nel 2016 ho sentito l’esigenza di arricchire il mio percorso aggiungendo anche parti testuali all’interno dei disegni.
Un prima prova di questo nuovo orientamento è stata la copiatura a mano di un intero romanzo, “Olga”, della mia amica Chiara Zocchi.
Siamo abituati a vedere le parole di un libro distribuite nelle singole pagine ed ogni facciata è “in intimità” unicamente con la facciata che le è adiacente.
Trascrivendo a mano e su unico foglio l’intero libro ho cercato di realizzare un’operazione che facesse perdere al testo la sua intimità: tutte le parole si palesano alle spettatore con un solo sguardo.
Il testo assunse la forma di un’immagine geometrica, che appariva subito all’occhio, prevalendo sulla parole, sui concetti e sulla trama stessa del libro: come nella società di oggi, in cui l’immagine spopola in tutte le sue forme.
Il cerchio vuoto, un ideogramma posto perfettamente al centro del rettangolo, è il vuoto in cui vive la bimba protagonista del romanzo, il vuoto della sua vita famigliare, con il padre violento in prigione, il fratello morto per droga e la madre disorientata. E le parole del diario di Olga emergono e vincono su tutto ciò.
Marcello Carrà
Sulla scia di questo primo esperimento ho cominciato ad utilizzare altri testi, porzioni di romanzi il cui contenuto si collega sempre in modo intimo con il soggetto figurativo rappresentato e con cui si fonde. È nato quindi il “trittico dell’esistenza”, che crea un’allegoria delle fasi di nascita, vita e morte tramite la fusione di tre brani di Mary Shelley (la nascita), Marcel Proust (la vita) e Thomas Mann (la morte) con immagini ad essi ispirati.
Di recente realizzazione sono altri piccoli pannelli in cui testi di vari natura si fondono con altri elementi. Ad esempio le parole dell’amara novella “La vendetta del cane” di Pirandello diventano il campo su cui si aggirano 5 cani di razza diversa, creando uno spazio irreale e freddo, come l’atmosfera del racconto stesso.
Nel “trittico degli insetti” i testi deliranti di tre despoti quali Mussolini, Hitler e Mao diventano la natura gelida si cui si appoggiano tre insetti inquietanti. Nel “trittico dei condannati a morte” le struggenti ultime lettere alla famiglia, prima della fucilazione, di giovani partigiani catturati dai tedeschi plasmano l’acqua viva da cui sorgono tre isole dei morti.
Diversa da questi trittici è la serie della “falsa guida al museo di antropologia”, che approfondisce il tema della falsa conoscenza, proponendo bugiarde descrizioni di reperti delle civiltà precolombiane, in una sorta di presa in giro dei visitatori, un concetto che si rifà alle notizie spesso fraudolente proposte dai social di oggi.
FALSA GUIDA AL MUSEO DI ANTROPOLOGIA
N. 6 pannelli – penna su carta applicata su legno – 12×12 cm – 2022
LA VENDETTA DEL CANE
N. 5 pannelli – penna su carta applicata su legno – 20×20 cm – 2021
OLGA
penna su carta applicata su legno – 35×130 cm – 2016
TRITTICO DEGLI INSETTI
TRITTICO DEI CONDANNATI A MORTE
N. 3 pannelli – penna su carta applicata su legno – 18×25 cm – 2021
TRITTICO DELL’ESISTENZA